Relazione annuale del direttore
Pubblicato il 2 gennaio 2025 • Acquedotto , Ambiente , Economia , Fognatura e depurazione , Lavoro , Opere , Servizi
La Relazione annuale del Direttore Generale rappresenta il momento di sintesi sullo stato del Servizio Idrico Integrato (s.i.i.) in Toscana e si pone come obiettivo quello di rappresentare un’analisi complessiva, sia pur in termini sintetici, dei risultati ottenuti dai gestori toscani ogni anno. La Relazione si riferisce ai sei gestori che hanno una Convenzione di gestione che regola i rapporti direttamente con AIT ed a Geal, che gestisce in salvaguardia il Comune di Lucca. Le gestioni sono affidate secondo la normativa pro tempore vigente, per una durata massima trentennale principalmente a società per azioni miste (ad eccezione di Gaia che è una società interamente pubblica) a cui è stata affidata la gestione del servizio idrico integrato.
I bilanci dei gestori toscani si sono chiusi nel 2023 tutti in utile.
I 7 Gestori impiegano oltre 3.000 addetti e si occupano di quasi 35 mila chilometri di reti acquedottistiche, 14 mila km di reti fognarie e 1.202 impianti di depurazione (la metà dei quali sotto i 2.000 AE):
- più del 96% degli abitanti residenti risultano serviti dall’acquedotto ;
- i residenti dotati di servizio di fognatura, esteso notevolmente negli ultimi anni, oscillano tra il 83% ed il 95% ;
- oltre l’82% degli abitanti residenti risultano serviti da depurazione.
Nel 2023 sono stati forniti agli utenti misurati e fatturati dai gestori toscani oltre 220,4 milioni di mc di acqua potabilizzata.
Ad oggi si sono conclusi gli interventi di estensione del servizio di fognatura e depurazione, che avevano dato luogo, anche per la Toscana, ad infrazioni europee per il mancato rispetto della Direttiva europea sulle acque reflue.
Ancora alto il livello delle perdite (conseguenza della vetustà delle reti di distribuzione), in calo però negli ultimi anni. Relativamente alle perdite sono attesi significativi miglioramenti con la conclusione degli interventi PNRR finalizzati alla distrettualizzazione delle reti esistenti.
Complessivamente sono stati attivati finanziamenti PNRR sul s.i.i. per quasi 300 milioni di euro, 170 dei quali finalizzati alla riduzione delle perdite idriche.
Nel 2023 sono stati realizzati investimenti per oltre 393 milioni di euro, importo superiore a quello pianificato, per un importo medio pro capite di 107,8 euro per abitante residente in Toscana investito in un solo anno. Questo dato è il più alto d’Italia.
La Relazione riporta i risultati di qualità tecnica raggiunti dai gestori nel 2023, valutati secondo i criteri stabiliti a livello nazionale da ARERA. Dai risultati raggiunti, espressi in termini numerici e di obiettivi raggiunti o meno, emergono ancora alcune criticità da risolvere a livello toscano, in particolare relativamente al servizio acquedotto, con riferimento al già citato tema di riduzione delle perdite.
La disciplina ARERA dal 2016 regola i livelli di qualità contrattuale che devono essere annulamente garantiti agli utenti: tutti i gestori toscani hanno standard migliori rispetto ai livelli minimi di servizio stabiliti da ARERA. La Relazione rendiconta i risultati ottenuti a livello di qualità contrattuale nel 2023 (tutti i gestori si sono classificati in classe A, la massima, nel sistema di valutazione di ARERA), e vengono inoltre sintetizzati i risultati dell’analisi di Customer Satisfaction commissionata biennalmente da ATI e realizzata nel 2023. Da tale studio emerge una complessiva soddisfazione da parte degli utenti per il servizio idrico erogato, nonostante qualche differenza tra le varie aree della regione, con un giudizio complessivo di soddisfazione del 93%: il gestore per il quale gli utenti presentano una maggiore soddisfazione complessiva per il servizio erogato (97%) è Publiacqua, seguito da AdF (96%) e Nuove Acque (95%).
Gli incrementi tariffari del 2023 sono stati per 6 gestori su 7 inferiori ai livelli massimi previsti da ARERA (solo GEAL ha avuto l’aumento massimo previsto per la propria categoria, del 6,2%) e nel caso di AdF si è avuto un decremento della tariffa rispetto al 2022 dello 0,9%. I consumi delle famiglie toscane risultano inferiori rispetto a quelli ipotizzati generalmente in letteratura (per una famiglia di 3 componenti si sono misurati consumi medi di 104 mc/anno a fronte di un dato ipotizzato da ARERA di 150 mc/anno), e questo compensa parzialmente il fatto che le tariffe toscane si confermano piuttosto elevate rispetto al dato medio nazionale. Il differenziale di spesa si giustifica con una maggiore entità di investimenti realizzati e con una migliore qualità del servizio offerto.
A fronte di tali livelli tariffari, nell’anno 2023 sono stati stanziati ed erogati, col supporto dei Comuni, tramite la procedura definita da AIT, oltre 6,2 mln di euro di agevolazioni tariffarie agli utenti che ne hanno fatto richiesta (Bonus integrativo regionale), ai quali si sono aggiunte le agevolazioni a livello nazionale previste da ARERA con l’erogazione del Bonus Nazionale collegato all’ISEE per oltre 14 milioni di euro, per gli utenti che versano in situazioni di disagio economico sociale.
[a cura di Lucia Cecchi e Alessandro Agostinelli]