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Disponibilità idrica e riduzione perdite

Pubblicato il 10 luglio 2025 • Acquedotto , Ambiente , Economia , Fognatura e depurazione , Opere , Servizi , Turismo

Non ci sono problemi che dovremo affrontare con riduzione di pressione particolare nelle tubazioni degli acquedotti, né con partizione oraria della distribuzione di risorsa idrica. Nonostante il pressante caldo e le temperature africane di giugno, gli invasi e le falde resistono e la disponibilità dell’acqua potabile è garantita senza intoppi. Ovviamente dobbiamo capire quale sarà, da qui alla fine di agosto, e quindi della stagione balneare e turistica, l’andamento del meteo, anche per valutare il livello delle riserve idriche per il rientro autunnale nelle grandi città. Però, già questo break a carattere temporalesco ha ridotto le temperature e, con esse, i consumi idrici.

L’Autorità Idrica Toscana continua a monitorare, tramite i gestori, ogni zona della nostra regione, in modo da avere ogni quindici giorni una mappa della disponibilità d’acqua e quindi anche delle eventuali criticità. Le zone che, come sempre, sono sotto osservazione durante l’estate sono quelle della costa, dove la pressione antropica dovuta al turismo cresce a dismisura, mettendo alla prova le riserve. Anche alcune limitate zone dell’entroterra toscano, servite da falde locali di minori dimensioni, potranno avere lievi criticità, tutte comunque risolvibili senza alcun impatto sull’utenza.

“Siamo soddisfatti della risorsa disponibile in questo 2025 – sostiene il direttore generale Alessandro Mazzei –. E anche la riduzione delle perdite in questi ultimi anni ci fa ben sperare per giungere alla fine della stagione estiva senza criticità”.

La questione perdite, a fronte dei tanti investimenti dei gestori del servizio idrico toscano, e di parte dei fondi del PNRR, è in grande trend positivo.

La media delle perdite della rete acquedottistica in Toscana nel 2018 era del 45,5%. Nel corso degli anni l’Autorità Idrica ha impegnato i gestori al miglioramento di queste percentuali. Nel 2019 le perdite erano del 43,8%, nel 2020 del 42,5%, nel 2021 del 40,3%, nel 2022 del 40,4%, nel 2023 del 39,8% e nel 2024 è scesa al 37,9%. Sono ottimi risultati sia in confronto al dato toscano di partenza sia a ciò che avviene a livello nazionale e in gran parte delle altre regioni italiane.

[a cura di Alessandro Agostinelli - immagine di Emanuele Camerini]
8 luglio 2025


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